Fumo e impianti: rapporto difficile.

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Il fumo è associato ad una vasta gamma di rischi per la salute ben documentata, ed è implicato nella patogenesi di numerose patologie sistemiche . Un ruolo negativo del fumo, ormai ampiamente dimostrato nella ricerca scientifica , è quello di compromettere la guarigione delle ferite . Diversi studi hanno anche dimostrato gli effetti negativi del fumo sulla salute orale. Un studio clinico ha osservato che i fumatori avevano una maggiore prevalenza di parodontite moderata e grave e una maggiore prevalenza di recessione gengivale rispetto ai non fumatori, constatando una più povera salute parodontale nei fumatori appunto. Si è visto anche che il fumo può compromettere il successo di impianti dentari, e nello specifico è un fattore di rischio comprovato per:

 

1) perdita precoce e tardiva dell’impianto;

2) complicazioni biologiche, come perimplantite ( perdita di osso) e mucosite ( infiammazione della gengiva )  attorno all’impianto;

E’ evidente che il fumo non va d’accordo con la salute orale e può ridurre il successo implantare sia perché la nicotina assunta cronicamente per diverso tempo orienta verso una struttura ossea più rarefatta, interagisce negativamente sul sistema immunitario dell’organismo e  ritarda i meccanismi di guarigione delle ferite. Il fumo danneggia il tessuto osseo e i tessuti molli anche perché va a modificare la circolazione e la microcircolazione ematica Per questi svariati motivi è stato suggerito un protocollo di sospensione dal fumo per 1 settimana prima e per 8 settimane dopo l’intervento chirurgico per posizionare gli impianti.

 

In sintesi, il fumo incide negativamente sul tasso di successo degli impianti dentali aumentando il rischio di infezione postoperatoria e la perdita di osso marginale .